martedì 18 maggio 2010

La fogna ... del Basso Impero

In un paese normale le fogne confluiscono in un depuratore, prima dell'immissione a mare. Nel Basso Impero ... NOOOO!!!!

Sembra che la rottura della strada sia stata intenzionale per evitare che il tombino saltasse a causa della fognatura ostruita. Sono due mesi che gli abitanti del luogo denunciano quest'emergenza, ma l'amministrazione comunale non ci sente!

Certo, ricordando l' "intervento" di due anni fa giù al mare ... la cosa non mi meraviglierebbe!

Le acque reflue scorrono, attraverso la canaletta, a valle passando per la madonnina della rotonda del Chiorbo per poi immettersi nel canale che si immette in Capodifiume a Ponte Marmoreo, prima di sfociare a mare a Licinella. Complimenti, anche quest'anno il mare di Paestum ha conquistato la bandiera ... marrone!

martedì 2 febbraio 2010

Mister RUSPA ... torna in azione!



Dopo il "servizio" fatto giù a mare l'estate del 2008, il nostro super ... RUSPISTA torna al lavoro ... e azzecca un'altra magra figura!

martedì 26 gennaio 2010

Il nucleare ... del Basso Impero.

Recentemente, per animare il dibattito politico in vista delle prossime elezioni regionali è stata rispolverata una mappa del CNEN del 1979 e sono stai segnalati avvistamenti di ... U.F.O.? no ... di fantomatici tecnici ENEL e del governo che facevano sopralluoghi a Foce Sele per valutarne la possibilità di metterci una centrale nucleare.
Questi bontemponi dell'informazione, hanno però trascurato due fattori importanti, ma che è bene non rilevare ai lettori del Basso Impero!
La prima, appunto che si tratta di una mappa del 1979 e quindi superata per tutti i terremoti che si sono succeduti e per le esondazioni del Sele, verificatesi negli ultimi 30 anni.
La seconda è che una mappa, diffusa dall'ANSA, ma smentita dal governo, c'è già! E non prevede nulla a Foce Sele. Mappa che è stata VOLUTAMENTE ignorata per creare il caso, Foce Sele.

Colgo l'occasione di questa bufala giornalistica, per fare qualche riflessione sul nucleare.

L'amico Giovanni Monzo si auspica un futuro con fonti d'energia pulite e a rischio zero! Cosa che ci auguriamo tutti. Purtroppo fonti a rischio zero, non esistono!

Anche le più pulite, l'idroelettrico e l'eolico, hanno dei rischi. Per la prima la possibile rottura della diga che l'alimenta, per il secondo un impatto paesaggistico e, a detta di alcuni ornitologi, influenze nefaste sui flussi migratori di alcune specie di uccelli. Premesso questo, a mio avviso, restano le due fonti di energia migliori in assoluto.

Purtroppo, la prima è sfruttata quasi completamente, la seconda ha costi di installazione e manutenzione notevoli. Inoltre non può garantire una produzione costante.

La verità è che il nucleare non si pone in concorrenza con le "fonti rinnovabili" di cui continua lo sviluppo, ma ci dovrebbe sottrarre, in parte, da quella dipendenza dai combustibili fossili (petrolio, carbone e gas) che oggi rappresentano l' 84% della nostra produzione di energia elettrica. Non credo, e lo ha ammesso anche il governo, che si possa superare entro i prossimi 20 anni il 20% del nostro fabbisogno energetico con il nucleare.

Teniamo presente che il nucleare rappresenta il 35% della produzione di energia elettrica in Germania, il 60% in Svezia, fino al 78% della Francia (caso limite giustificato solo perché vende la corrente all'Italia).

Recentemente il governo britannico ha annunciato la costruzione di nuove centrali nucleari, ritenute uno strumento chiave per affrontare la lotta contro i cambiamenti climatici, attraverso l'utilizzo di una fonte 'pulita' quale l'energia atomica. L'Italia, purtroppo, non ha scelta, deve ritornare al nucleare se vuole rientrare nei parametri fissati dal protocollo di Kyoto. Se guardiamo la mappa delle centrali nucleari in Europa



come possiamo vedere, siamo circondati e nessun altro paese si è fatto lo scrupolo che si è fatta l'Italia nell'impiego dell'atomo a scopi pacifici!

Ma da dove nasce questo scrupolo? Io ritengo che i nostri politici abbiano lavorato molto bene nel 1986, con una campagna di terrore e di disinformazione che ci ha condotti al risultato scontato del referendum del 1987.

Con quale fine? Aumentare la dipendenza italiana da quelle che erano allora le lobby amiche dei nostri politici. Craxi aveva tutto l'interesse a spingere il petrolio dei suoi amici arabi e il gas nordafricano.

La DC il petrolio delle sette sorelle, il PCI il petrolio e il gas dell'URSS.

Conveniva a tutti ... tranne che agli italiani!

Aggiungeteci che all'epoca l'informazione la facevano solo la RAI e i quotidiani (non c'era internet e non c'erano i TG privati) e capirete come è stato semplice far passare il nucleare come il male assoluto. Convinzione che è ormai radicata quasi quanto la fede cattolica.

Spero che questo intervento vi incuriosisca e vi spinga ad andare oltre gli slogan stereotipati "NO AL NUCLEARE!" per cercare di capire come funziona una centrale nucleare, quante scorie produce, quanto uranio consuma e come vivono i milioni di europei che ci vivono a contatto.