foto di Giovanni Piano.
La cadenza biennale non è stata rispettata, purtroppo.
Non sono passati nemmeno 10 mesi, che registriamo una nuova disastrosa esondazione del Sele, con rottura del solito argine e conseguente allagamento della frazione di Gromola.
Assistiamo al solito scaricabarile tra Comune e Regione.
Comune e Consorzio di Bonifica di Paestum: "La responsabilità è chiara e precisa e va individuata nella
regione Campania, nel comportamento omissivo e burocratico del Genio Civile,
nei soliti signori del NO che annoverano gli ambientalisti di mestiere i vari apparati
di parchi e riserve che impediscono ogni intervento sugli argini e per la
manutenzione dell’alveo fluviale. Il Sele non ha più letto ed è stracolmo di piante e
vegetali di ogni tipo e di materiale pietroso e sabbioso che non viene manutentato
da circa 30 anni. Invitiamo la Prefettura ed il Governo, ed anche la Magistratura
Penale e Contabile, ad intervenire per accertare responsabilità ed attivare
soluzioni immediate."
Da parte sua l'
assessore regionale alla Protezione civile e Difesa del suolo,
Edoardo Cosenza, così commenta l’ennesimo tragico evento: “Il Comune ha perso una grande occasione per la tutela della sicurezza dei cittadini e la
mitigazione del rischio. Dall’ente cittadino non è pervenuta la richiesta di
finanziamento. Il progetto è stato invece presentato dal Consorzio
di Bonifica Sinistra Sele che però non è soggetto finanziabile
secondo le regole europee, a causa della composizione dei soci. Se
quella proposta fosse stata presentata dal Comune, oggi si
starebbero portando avanti i lavori di messa in sicurezza
dell’area."
Peccato che in un comunicato stampa del 13/03/2014 lo stesso assessore si vantava dello stanziamento per il rifacimento degli argini e dell'avvio della gara per la realizzazione degli stessi.