mercoledì 13 agosto 2008
L'affaire Tenuta Lupò
Tenuta Lupò, scatta una doppia inchiesta
la Città di Salerno — 17 giugno 2006 pagina 29 sezione: NAZIONALE
• CAPACCIO. Si sono concluse nel tardo pomeriggio di giovedì le operazioni di sequestro del complesso turistico "Gran hotel Tenuta Lupò". Ma l’indagine in corso potrebbe avere ulteriori sviluppi. Sono in corso, infatti, accertamenti per verificare la liceitá delle autorizzazioni ottenute da Salem Zaghloul, titolare dell’albergo, denunciato per aver realizzato le opere in difformitá al progetto, violando le norme urbanistiche. Nel mirino anche il Comune di Capaccio e, in particolare, i responsabili degli uffici comunali competenti.
• Persone che, all’epoca, espressero parere favorevole su alcuni documenti e richieste di autorizzazione. Come quello, quantomeno "anomalo", relativo all’utilizzo di alcuni sottotetti, adibiti a camere per l’ospitalitá, nonostante i locali non avessero le caratteristiche per l’abitabilitá. Accertamenti riguardano anche l’assegnazione della categoria 5 stelle all’albergo, sorto in una zona agricola classificata come B1 a bassa densitá. Al vaglio degli inquirenti, tutta la documentazione relativa all’istruttoria curata dal Comune e la delibera di giunta del luglio 2003, con quale fu ratificato il passaggio dalla categoria 3 a 5 stelle, chiesta e ottenuta nel 2002 dallo stesso Zaghloul. «Non abbiamo nessuna responsabilitá - precisa l’ex assessore all’ambiente Gerardo Rega - abbiamo solo preso atto di un’istruttoria effettuata dall’ufficio commercio».
• Il complesso è interessato anche da un’altra indagine avviata circa un anno fa dalla Guardia di finanza di Agropoli, diretta dal capitano Giovanni Caruso, tesa ad accertare la regolaritá dei finanziamenti percepiti dalla struttura, in parte realizzata con l’erogazione di fondi pubblici nell’ambito della "legge 488".
• Il sequestro del complesso alberghiero è stato effettuato dagli uomini della Forestale di Foce Sele, coordinati dal comandante Marta Santoro, e da quelli del Nucleo operativo della Guardia di finanza di Eboli, diretti dal comandante Gennaro Malandrino, agli ordini del capitano Clemente Crisci. I controlli e le verifiche hanno consentito di accertare la presenza di opere abusive, realizzate all’interno della struttura alberghiera, e svariate difformitá su tre fabbricati preesistenti rispetto al progetto autorizzato.
Angela Sabetta
Capaccio, il sistema di complicitá per ottenere i finanziamenti pubblici
la Città di Salerno — 24 luglio 2008 pagina 31 sezione: NAZIONALE
• Capaccio. Tre miliari di vecchie lire. E’ questa la somma che la societá titolare del complesso turistico "Grand hotel tenuta Lupò", gestita dal legale rappresentante Salem Zaghloul, è riuscita ad ottenere mettendo in atto una serie di raggiri per beneficiare delle agevolazioni finanziarie concesse dalla legge 488. Somma stanziata per la costruzione di un albergo a tre stelle con un massimo di 19 camere. • Impiegata, invece, per la realizzazione di un complesso turistico a cinque stelle, dotato di 67 camere e con una maggiore cubatura. Gli inquirenti, dalla documentazione acquisita, hanno potuto rilevare una serie di irregolaritá, a causa delle quali il lussuoso albergo è stato sottoposto a sequestro dalla Forestale di Foce Sele, diretta dal comandante Marta Santoro, su disposizione del sostituto procuratore Roberto Penna, titolare dell’inchiesta. In base alle indagini effettuate dalla magistratura, Salem Zaghloul, Giovanni Lupò (socio), Saida Zaghluol (socio), Erminia Zaghluol (socio), Carmen Zaghluol (socio) avrebbero, in concorso tra loro, messo in atto artifici e raggiri per ottenere i benefici economici. • Inducendo in errore la banca concessionaria preposta all’istruttoria della domanda di finanziamento e il ministero dell’Industria, Commercio e Artigianato che, all’epoca dei fatti, emise il decreto di concessione provvisoria delle agevolazioni e successivamente erogò in tre quote la somma complessiva di 2.997.594 di vecchie lire. Un ruolo fondamentale sarebbe stato svolto da Gennaro Gargiulo, tecnico incaricato a condurre l’accertamento tecnico amministrativo sul programma di finanziamento. • Tra gli artifici messi in atto una lettera bancaria di referenza e una perizia giurata entrambe false, e la dichiarazione delle opere conformi al programma approvato. Angela Sabetta
Il complesso al centro di un'inchiesta sui finanziamenti della legge 488
La Città di Salerno — 06 agosto 2008 pagina 29 sezione: NAZIONALE
• CAPACCIO. "Transennato" il complesso turistico "Grand hotel Lupò". Il provvedimento è stato disposto dalla procura di Salerno ed è finalizzato ad evitare che tutte le aree poste sotto sequestro dell’albergo possano essere utilizzate. Così qualche giorno fa la Forestale di Foce Sele, diretta dal comandante Marta Santoro, ha collocato le transenne in metallo, dove sono stati apposti nuovi cartelli che indicano che le aree sono sotto sequestro. • Si tratta di un ulteriore provvedimento deciso dalla magistratura per evitare eventuali violazioni di sigilli o possibili usi di locali in occasione di cerimonie e festivitá varie. • Una quarantina le transenne collocate nell’ambito del lussuoso albergo, situato nella contrada marittima della Laura a circa due chilometri dai templi di Paestum. Il complesso è stato sequestrato dalla Forestale di Foce Sele lo scorso mese di maggio su disposizione del sostituto Penna. Il blitz scattò a seguito all’inchiesta avviata oltre due anni fa che, giá nei mesi di giugno e di dicembre, portò all’esecuzione di due diversi provvedimenti di sequestro, che interessarono buona parte dell’hotel, per abusivismo edilizio. Gli accertamenti hanno rilevato diverse anomalie nell’iter di realizzazione del complesso turistico costruito con i finanziamenti agevolati della legge 488. • Le contestazioni fanno riferimento alla procedura seguita per ottenere i finanziamenti che non sarebbe stata regolare. Per ottenere i profitti economici di diversi milioni di euro utili alla costruzione del complesso, sarebbero stati utilizzati artifizi e raggiri anche attraverso l’esibizione di documentazione falsa. Le indagini hanno evidenziato che la struttura non è conforme a quello che era il progetto originario, per il quale erano stati richiesti i finanziamenti.
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