Dopo aver affermato: “… La situazione è sotto controllo.” … la strada è stata chiusa!
Dopo aver affermato: “…sarà applicato asfalto trasparente.” … la strada è stata asfaltata con normalissimo bitume nero!
Forse dobbiamo aspettare che la temperatura scenda perché diventi trasparente?
Oppure è questo il loro concetto di ... trasparente?
Sia per l'asfalto, che per il modo di amministrare!
Certo, cinque milioni di euro e due anni di lavori, per asfaltare 800 mt di strada e realizzare due parcheggi fantasma in terra battuta ... che affare!
martedì 21 aprile 2009
venerdì 10 aprile 2009
Gli stroboli del ... Basso Impero
Vi ricordate quando a ottobre 2008 posi l'attenzione su quel "pacco" che il Comune voleva rifilare?
Mi riferisco all'appalto per la raccolta e vendita di pigne su aree demaniali del Comune di Capaccio per un'estensione di 95 ettari. Base d'asta poco meno di 41mila euro. Bene, l'appalto fu aggiudicato ad una Ditta Import – Export di Capaccio per € 41040,16 (€ quarantunomilaquaranta/16) oltre IVA.
Ottimo, per il Comune, direte!
Certo, se non fosse che al "pacco" è seguito il "contropacco"!
Infatti, ai sensi dell'art. 1 del Capitolato Speciale d'Appalto: "L'appalto prevede, inoltre, la pulizia, manutenzione e vigilanza della aree, così come di seguito specificato:
- due volte al mese nel periodo autunnale ed invernale (gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre, dicembre);
- quattro volte al mese nel periodo estivo (giugno, luglio, agosto e settembre)."
Ma, a giudicare da quanto si vede, sulla parte più onerosa dell'appalto (più dei € 41mila), l'aggiudicatario è inadempiente con il colpevole silenzio dell'appaltatore (i nostri amministratori comunali) ... quindi ci ha fatto il "contropacco"!
Mi riferisco all'appalto per la raccolta e vendita di pigne su aree demaniali del Comune di Capaccio per un'estensione di 95 ettari. Base d'asta poco meno di 41mila euro. Bene, l'appalto fu aggiudicato ad una Ditta Import – Export di Capaccio per € 41040,16 (€ quarantunomilaquaranta/16) oltre IVA.
Ottimo, per il Comune, direte!
Certo, se non fosse che al "pacco" è seguito il "contropacco"!
Infatti, ai sensi dell'art. 1 del Capitolato Speciale d'Appalto: "L'appalto prevede, inoltre, la pulizia, manutenzione e vigilanza della aree, così come di seguito specificato:
- due volte al mese nel periodo autunnale ed invernale (gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre, dicembre);
- quattro volte al mese nel periodo estivo (giugno, luglio, agosto e settembre)."
Ma, a giudicare da quanto si vede, sulla parte più onerosa dell'appalto (più dei € 41mila), l'aggiudicatario è inadempiente con il colpevole silenzio dell'appaltatore (i nostri amministratori comunali) ... quindi ci ha fatto il "contropacco"!
martedì 7 aprile 2009
Intervento del consigliere Troncone sul Bilancio di previsione 2009
Oggetto: bilancio previsione anno 2009.
Evidentemente la trasparenza ed i miglioramenti sbandierati ed annunciati da questo esecutivo lasciano sempre il tempo che trovano.
Meno arroganza e più trasparenza era il mio slogan usato nella competizione elettorale.
L’arroganza è quello che traspare da questa gestione.
La trasparenza annunciata propagandante e che sta per venire, dopo spesa a carico dei contribuenti, in parte è assicurata da tempo dal sottoscritto che ha pubblicato sul proprio sito delibere di giunta e di consiglio dal 2008, oltre ad atti che la gente di Capaccio ha chiesto di conoscere. Certamente il sito comunale sarà più completo ma oramai non potevate certo rimandare ulteriormente.
Questa sera siamo qui riuniti per parlare del bilancio di previsione per l’anno 2009, un documento che dovrebbe sintetizzare e darci ragione delle risorse da prelevare dai cittadini e dagli altri Enti e del loro impiego nell’immediato futuro.
E’ un atto dovuto, fondamentale e di vitale importanza per un Ente amministrativo per eccellenza, per la qualcosa risulta accuratamente legiferato.
Il mio voto contrario scaturisce da motivazioni carattere tecnico-amministrativo e politiche.
Le motivazioni di carattere tecnico-amministrativo discendono dal non allineamento delle procedure alla normativa vigente.
In particolare se consideriamo che:
L’art. 150 del TUEL al comma 1 stabilisce che :” l’ordinamento finanziario e contabile degli enti locali è riservato alla legge dello Stato e stabilito dalle disposizioni di principio del presente testo unico.” e L’art. 151 comma 1 dispongono che “ Gli Enti locali deliberano entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per l’anno successivo, osservando i principi di unità, annualità, università ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità. Il termine può essere differito con decreto del Ministro dell’Interno d’intesa con il Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in presenza di motivate esigenze.”
Quindi, se è vero che siamo in termini di differimento grazie al Decreto del Ministro dell’Interno del 19 dicembre 2008, penso che questo Consiglio dovrebbe essere a conoscenza delle motivate esigenze del differimento, atteso che spetta ad esso deliberare e ad esso spettava chiedere il differimento dei termini prescritti dalla legislazione vigente. Ciò non è stato ed il consiglio a mio modo di vedere è stato spogliato delle prerogative previste dall’art. 42 dello stesso Testo Unico ove si stabilisce che “Il Consiglio Comunale oltre ad essero l’organo di indirizzo politico-amministrativo ha competenza in fatto di programmi, relazioni revisionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi,….”
Atteso che il differimento ci ha portato in esercizio provvisorio ritengo necessario portare all’attenzione che:
L’art. 163 in tema di esercizio provvisorio e gestione provvisoria stabilisce: “1. Nelle more dell'approvazione del bilancio di previsione da parte dell'organo regionale di controllo, l'organo consiliare dell'ente delibera l'esercizio provvisorio, per un periodo non superiore a due mesi, sulla base del bilancio gia' deliberato. Gli enti locali possono effettuare, per ciascun intervento, spese in misura non superiore mensilmente ad un dodicesimo delle somme previste nel bilancio deliberato, con esclusione delle spese tassativamente regolate dalla legge o non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi.
2. Ove non sia stato deliberato il bilancio di previsione, e' consentita esclusivamente una gestione provvisoria, nei limiti dei corrispondenti stanziamenti di spesa dell'ultimo bilancio approvato ove esistenti. La gestione provvisoria e' limitata all'assolvimento delle obbligazioni e: riassunte assunte, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi e di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, al pagamento delle spese di personale, di residui passivi di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, ed, in generale, limitata alle sole operazioni necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all'ente.
3. Ove la scadenza del termine per la deliberazione del bilancio di previsione sia stata fissata da norme statali in un periodo successivo all'inizio dell'esercizio finanziario di riferimento l'esercizio provvisorio si intende automaticamente autorizzato sino a tale termine e si applicano le modalita' di gestione di cui al comma 1 intendendosi come riferimento l'ultimo bilancio definitivamente approvato.”
Fin qui la norma dell’esercizio provvisorio, i fatti però mi portano a deliberazioni, di Giunta Comunale ove tra l’altro si legge:
“ VISTO: il bilancio dell’Esercizio Finanziario in corso;”
Onorevoli colleghi scusate l’ignoranza, e le domande: Vi risulta che esiste un bilancio per l’esercizio finanziario 2009 ? Se questo Consesso non delibera tale documento potrà mai esistere? Secondo Lor Signori chi ha deliberato ed impegnato fondi di un bilancio che ancora non c’è ha agito secondo normativa e nel pieno rispetto dei ruoli e delle funzioni proprie ed altrui?
Io non lo ritengo, non approvo e stigmatizzo tale comportamento, oltre che denunciarlo all’attenzione di tutti.
In tema di bilancio pluriennale, mi corre l’obbligo, dopo un confronto chiarificatorio, avuto con un responsabile di settore, fornire alcune mie perplessità in materia di redazione di un documento, per me serio ma, a quanto pare, per i più ancora valutato come fiera dei sogni.
Riporto per prima alla mia attenzione e successivamente a quella dell’onorevole consiglio l’art. 171 del vigente TU:” 1. Gli enti locali allegano al bilancio annuale di previsione un bilancio pluriennale di competenza, di durata pari a quello della regione di appartenenza e comunque non inferiore a tre anni con osservanza dei principi del bilancio di cui all'articolo 162, escluso il principio dell'annualita'.
2. Il bilancio pluriennale comprende il quadro dei mezzi finanziari che si prevede di destinare per ciascuno degli anni considerati sia alla copertura di spese correnti che al finanziamento delle spese di investimento, con indicazione, per queste ultime, della capacita' di ricorso alle fonti di finanziamento.
3. Il bilancio pluriennale per la parte di spesa e' redatto per programmi, titoli, servizi ed interventi, ed indica per ciascuno l'ammontare delle spese correnti di gestione consolidate e di sviluppo, anche derivanti dall'attuazione degli investimenti, nonche' le spese di investimento ad esso destinate, distintamente per ognuno degli anni considerati.
4. Gli stanziamenti previsti nel bilancio pluriennale, che per il primo anno coincidono con quelli del bilancio annuale di competenza, hanno carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa, e sono aggiornati annualmente in sede di approvazione dei bilancio di previsione.
5. Con il regolamento di cui all'articolo 160 sono approvati i modelli relativi al bilancio pluriennale.”
Guardando con attenzione ai comma 2 e 4, ritengo in particolare per quanto concerne le spese di investimento che nella prima annualità del bilancio di previsione pluriennale devono essere inserite quelle opere che risultano in un qualche modo già finanziate o di previsto finanziamento da documenti paritetici (bilanci di previsione deliberati) di organi superiori vale a dire Regione e Provincia o altro Ente, altrimenti non avrebbe senso il dispositivo del comma 4 ove si legge che gli stanziamenti previsti hanno carattere autorizzatorio, nel senso che l’esecutivo (Giunta) il responsabile di settore e l’assessore al ramo possono dar corso immediatamente alle operazioni amministrative di competenza con deliberazioni e determine.
Ho avuto modo di attenzionarmi anche sull’art. 174 del TUEL che tratta della predisposizione ed approvazione dei bilanci e dei suoi allegati. In particolare nel leggere i commi 1 e 2 , ove si stabilisce che:
“1. Lo schema di bilancio annuale di previsione, la relazione previsionale e programmatica e lo schema di bilancio pluriennale sono predisposti dall’organo esecutivo e da questo presentati all’organo consiliare unitamente agli allegati ed alla relazione dell’organo di revisione.
2. Il regolamento di contabilita’, dell’ente prevede per tali adempimenti un congruo termine, nonche’ i termini entro i quali possono essere presentati da parte dei membri dell’organo consiliare emendamenti agli schemi di bilancio predisposti dall’organo esecutivo.”
Ho da osservare che tale operazione non è avvenuta.
Ho avuto lo schema di bilancio su espressa richiesta, dal responsabile del Servizio Finanziario, con una parte degli allegati, in via telematica il 12 marzo u.s. Non sono in possesso di molti allegati ed in modo particolare della relazione dell’organo revisore, di cui ho avuto modo di appurarne l’esistenza venerdi 27 marzo in sede di Commissione bilancio. Ho chiesto copia del documento al Presidente della Commissione che a malincuore me la ha negata invitandomi a girare la richiesta all’Ufficio Segreteria. Qui ritornano le polemiche su modi di fare, agire e funzioni delle commissioni e dei consiglieri. Desidero evidenziare e chiosare una solo una cosa, ho avuto l’onore, non per apparentamenti politici, e ci tengo a sottolinearlo, di far parte presso il Senato della Repubblica, di una equipe di consulenti della Commissione Parlamentare D’Inchiesta sulle cause dell’Inquinamento del Fiume Sarno. Per poter procedere e dare un compiuto contributo di competenza, ho avuto bisogno di consultare e venire in possesso di documenti prodotti da altri consulenti che mi avevano preceduto nella trattazione del ramo di competenza e di quelli che operavano in altri settori. Posso testimoniare che in quella sede non ho incontrato le difficoltà che incontro nell’esercizio delle competenze di consigliere comunale. Misteri di Capaccio ed interpretazioni di leggi e regolamenti che secondo me non appartengono alla maggioranza dei cittadini di Capaccio.
Continuando, in relazione al comma 2 non credo sia stata rispettata la tempistica per tali adempimenti fissata dal Regolamento di Contabilità. Documento questo da reistituire secondo quanto fissato dall’art. 152 del TUEL, purificando quello attualmente in vigore, consigliere Barlotti e consigliere Monzo dal vecchiume e dalle scorie di illegittimità, se consideriamo che detto Regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 27 del 28 maggio 1998 fa riferimento a disposizioni ed articoli abrogati dall’art. 274 del DLGS 267/2000. Sempre in ordine al comma 2 in merito agli emendamenti presentati dai membri dell’organo consiliare, qualche eccezione la farei al riguardo alla lettera n. 10224 del 13 marzo 2009 del Segretario Comunale., in particolare al 1° capoverso dove asserisce che il vigente T.U. prevede che le proposte definitive di bilancio devono essere depositate presso il Servizio Finanziario, a disposizione dei membri del Consiglio. Abbiamo visto che il comma 1 dell’art. 174 non dice esattamente questo, anzi.
Al 2° capoverso troviamo “I consiglieri possono presentare al Sindaco emendamenti alle previsioni di bilancio prima dell’approvazione in Consiglio Comunale” non mi pare che il 2° comma dell’art. 174 vincoli i consiglieri a presentare al Sindaco gli emendamenti, vincola soltanto i membri di questo consiglio a termini temporali dettati dal regolamento di contabilità.
Il comma 3 dell’art. 174 stabilisce che è il bilancio di previsione deliberato dal Consiglio Comunale a dover essere trasmesso dal Segretario Comunale all’organo regionale di controllo non quello deliberato dalla Giunta Comunale, come sembra di capire leggendo la deliberazione di giunta n. 55 del 5 marzo 2009.
Questi i motivi di carattere tecnico-amministrativo che mi vedono critico e contro l’approvazione di un documento che per me non ha i crismi del bilancio di previsione previsto dalla normativa vigente e di tutti i fatti consequenziali messi in atto.
Passando all’esame dei dati riferiti al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2009, troviamo in particolare che la gestione complessiva sia di entrata che di spesa ammonta per l’anno 2009 a €. 86.119.800,79 più del doppio di quella per l’anno 2008 di €. 42.534.894,29 prevista ed approvata da questo Consiglio Comunale con delibera n. 94 in data 27 dicembre 2007.
Dai documenti allegati siamo venuti a conoscenza che i cittadini contribuenti sono 12431 di cui meno della metà, per l’esattezza 6151, denunciano un reddito netto imponibile di €. 72.383.710,00 pari ad un reddito medio di €. 11.767,80 circa 3000 euro in meno di quello denunciato nel bilancio sociale del 2006. Il reddito complessivo assoggettato all’addizionale IRPEF è pari ad €. 95.614.310,00 per un gettito di €. 764.914,48 con un aggravio medio per i 6151 contribuenti di €. 125 circa. Mi viene da pensare, se tengo conto che la popolazione di Capaccio è formata da 3347 persone ultrasessantacinquenni, vale a dire pensionati sottoposti alla ritenuta alla fonte. Ribadisco in merito la mia avversità all’imposta, già manifestata nel corso dell’approvazione del decorso bilancio di previsione, ora più che mai, visti i dati sopra riportati, soprattutto se, come rilevato esistono 6280 evasori potenziali.
Si nota tra le entrate, l’aumento della TARSU che passa a €. 4.009.000 circa contro una spersa di circa €. 4.800.000 , un incremento di quasi €. 500.000 . Sarei curioso, a tal proposito di conoscere l’opinione in merito di quei 12 consiglieri comunali che hanno inteso mettere sotto lente il contratto SARIM fatto dall’amministrazione SICA e accettare “ tout court “ come se niente fosse l’aumento di circa il 20% del contratto con la stessa azienda.
Il bilancio, come da prassi si divide in due parti principali sia per quanto concerne le entrate che per quanto concerne le uscite.
Per la parte che concerne le entrate i primi tre titoli che afferiscono alle tasse ed imposte per €. 14.991.182,26 fanno da stretto riferimento alle spese correnti o di funzionamento previste per €. 14.652.819,43 nel senso che sono spese sopportate in modo diretto dai cittadini capaccesi.
All’uopo evidenzio che nel prossimo bilancio sociale, a dispetto delle normative che intimano più che invitare le amministrazioni locali a ridurre le spese per il personale, nonostante i maquillage delle assunzioni e delle prestazioni di somministrazione lavoro, la spesa media per il personale comunale passerà da €. 47.615,70 ad €. 50.054,29 .
Aleatorie, molto aleatorie e poco credibili sono le entrate previste al titolo 4 per oltre 58.000.000,00 di Euro , sarei curioso di conoscere le fonti documentate di tali finanziamenti, considerato che non risultavano nelle annualità previsionali degli anni scorsi.
Per le partite di giro dovute a servizi per conto terzi e prestiti poco da dire visto che sono alquanto consolidate.
Prima di concludere, nel richiamare la coscienza degli addetti ai lavori, desidero fare alcune riflessioni sulla relazione parere sul Bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2009 presentata dal Responsabile del Servizio Finanziario , della quale in gran parte condivido i contenuti e ringrazio l’estensore per aver fatto riferimento solo a dispositivi di legge e non di regolamento, atteso che come precedentemente detto è necessario ed impellente rifare.
Inoltre pur esistendo punti di divergenza sull’applicazione o senso di attuazione del dispositivo di cui all’art. 171 del TUEL, nell’invitarlo a rivedere la differenza delle Spese in c/capitale che risulta errata, riporto:
1. la preoccupazione circa l’aumento della deficienza di cassa costante di anno in anno, che attestano le anticipazioni annuali ai limiti massimi consentiti. Tale deficienza oltre alla mancata rimessa delle attribuzioni statali, regionali e provinciali nei tempi previsti è dovuto anche al mancato pagamento nella percentuale del 30% per me 39%(vds. Relazione allegata al consuntivo 2007) delle tasse e delle imposte da parte dei contribuenti, senza contare gli evasori. L’indisponibilità di cassa al momento viene fronteggiata con anticipazione da parte del Tesoriere per circa €. 3.400.000 attinti dai fondi a destinazione vincolata ( sottopasso ferroviario e risanamento area interessata dalla legge 220/1957);
2. la preoccupazione circa la situazione economica che si verrebbe a creare se in sede rendicontazione dell’esercizio finanziario 2008 nelle operazione di riaccertamento dei residui attivi fosse eliminato un consistente importo di dubbia o impossibile riscossione. (Qui c’è rischio che salta il banco, o aspettiamo un’altra amministrazione Sica da far durare poco e allo scioglimento del consiglio mettere tutto in pagamento palesando una uscita dal patto di stabilità causata per lo più da altre amministrazioni precedenti);
3. la denuncia, raccapricciante della mancata segnalazione da parte dei responsabili dei servizi affidatari di PEG di una analisi attenta dei residui attivi, la certezza che non saranno definite con esattezza le poste, attesa la impossibilità a reperire la relativa documentazione dai responsabili del servizio collocati in pensione o trasferiti ad altri servizi. (Cattiva tenuta dei documenti contabili e conseguenti riflessi negativi sulla relativa gestione);
4. l’appello accorato ad attivare iniziative necessarie atte a ripianare la notevole consistenza dell’esposizione debitoria e contenere per il futuro la spesa del contenzioso per limitare le difficoltà economico finanziarie dell’Ente;
5. la necessità impellente ed inevitabile di reperire entrate proprie straordinarie (tasse ed imposte comunali), poiché la normativa vigente non permette il ricorso all’indebitamento per spese diverse da quelle d’investimento nella considerazione che le risorse finanziarie attualmente disponibili permettono a stento di assicurare il pareggio economico.
Non posso approvare un bilancio di previsione a stento approvato dal responsabile finanziario dell’Ente.
Assenza più che pochezza di indirizzi e programmazione, aumento ingiustificato ed insufficiente visto l’andazzo delle spese correnti.
E’ stato fatto molto peggio dello scorso anno, questo è il mio severo giudizio politico in merito e confermo il mio voto contrario.
Evidentemente la trasparenza ed i miglioramenti sbandierati ed annunciati da questo esecutivo lasciano sempre il tempo che trovano.
Meno arroganza e più trasparenza era il mio slogan usato nella competizione elettorale.
L’arroganza è quello che traspare da questa gestione.
La trasparenza annunciata propagandante e che sta per venire, dopo spesa a carico dei contribuenti, in parte è assicurata da tempo dal sottoscritto che ha pubblicato sul proprio sito delibere di giunta e di consiglio dal 2008, oltre ad atti che la gente di Capaccio ha chiesto di conoscere. Certamente il sito comunale sarà più completo ma oramai non potevate certo rimandare ulteriormente.
Questa sera siamo qui riuniti per parlare del bilancio di previsione per l’anno 2009, un documento che dovrebbe sintetizzare e darci ragione delle risorse da prelevare dai cittadini e dagli altri Enti e del loro impiego nell’immediato futuro.
E’ un atto dovuto, fondamentale e di vitale importanza per un Ente amministrativo per eccellenza, per la qualcosa risulta accuratamente legiferato.
Il mio voto contrario scaturisce da motivazioni carattere tecnico-amministrativo e politiche.
Le motivazioni di carattere tecnico-amministrativo discendono dal non allineamento delle procedure alla normativa vigente.
In particolare se consideriamo che:
L’art. 150 del TUEL al comma 1 stabilisce che :” l’ordinamento finanziario e contabile degli enti locali è riservato alla legge dello Stato e stabilito dalle disposizioni di principio del presente testo unico.” e L’art. 151 comma 1 dispongono che “ Gli Enti locali deliberano entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per l’anno successivo, osservando i principi di unità, annualità, università ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità. Il termine può essere differito con decreto del Ministro dell’Interno d’intesa con il Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in presenza di motivate esigenze.”
Quindi, se è vero che siamo in termini di differimento grazie al Decreto del Ministro dell’Interno del 19 dicembre 2008, penso che questo Consiglio dovrebbe essere a conoscenza delle motivate esigenze del differimento, atteso che spetta ad esso deliberare e ad esso spettava chiedere il differimento dei termini prescritti dalla legislazione vigente. Ciò non è stato ed il consiglio a mio modo di vedere è stato spogliato delle prerogative previste dall’art. 42 dello stesso Testo Unico ove si stabilisce che “Il Consiglio Comunale oltre ad essero l’organo di indirizzo politico-amministrativo ha competenza in fatto di programmi, relazioni revisionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi,….”
Atteso che il differimento ci ha portato in esercizio provvisorio ritengo necessario portare all’attenzione che:
L’art. 163 in tema di esercizio provvisorio e gestione provvisoria stabilisce: “1. Nelle more dell'approvazione del bilancio di previsione da parte dell'organo regionale di controllo, l'organo consiliare dell'ente delibera l'esercizio provvisorio, per un periodo non superiore a due mesi, sulla base del bilancio gia' deliberato. Gli enti locali possono effettuare, per ciascun intervento, spese in misura non superiore mensilmente ad un dodicesimo delle somme previste nel bilancio deliberato, con esclusione delle spese tassativamente regolate dalla legge o non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi.
2. Ove non sia stato deliberato il bilancio di previsione, e' consentita esclusivamente una gestione provvisoria, nei limiti dei corrispondenti stanziamenti di spesa dell'ultimo bilancio approvato ove esistenti. La gestione provvisoria e' limitata all'assolvimento delle obbligazioni e: riassunte assunte, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi e di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, al pagamento delle spese di personale, di residui passivi di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, ed, in generale, limitata alle sole operazioni necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all'ente.
3. Ove la scadenza del termine per la deliberazione del bilancio di previsione sia stata fissata da norme statali in un periodo successivo all'inizio dell'esercizio finanziario di riferimento l'esercizio provvisorio si intende automaticamente autorizzato sino a tale termine e si applicano le modalita' di gestione di cui al comma 1 intendendosi come riferimento l'ultimo bilancio definitivamente approvato.”
Fin qui la norma dell’esercizio provvisorio, i fatti però mi portano a deliberazioni, di Giunta Comunale ove tra l’altro si legge:
“ VISTO: il bilancio dell’Esercizio Finanziario in corso;”
Onorevoli colleghi scusate l’ignoranza, e le domande: Vi risulta che esiste un bilancio per l’esercizio finanziario 2009 ? Se questo Consesso non delibera tale documento potrà mai esistere? Secondo Lor Signori chi ha deliberato ed impegnato fondi di un bilancio che ancora non c’è ha agito secondo normativa e nel pieno rispetto dei ruoli e delle funzioni proprie ed altrui?
Io non lo ritengo, non approvo e stigmatizzo tale comportamento, oltre che denunciarlo all’attenzione di tutti.
In tema di bilancio pluriennale, mi corre l’obbligo, dopo un confronto chiarificatorio, avuto con un responsabile di settore, fornire alcune mie perplessità in materia di redazione di un documento, per me serio ma, a quanto pare, per i più ancora valutato come fiera dei sogni.
Riporto per prima alla mia attenzione e successivamente a quella dell’onorevole consiglio l’art. 171 del vigente TU:” 1. Gli enti locali allegano al bilancio annuale di previsione un bilancio pluriennale di competenza, di durata pari a quello della regione di appartenenza e comunque non inferiore a tre anni con osservanza dei principi del bilancio di cui all'articolo 162, escluso il principio dell'annualita'.
2. Il bilancio pluriennale comprende il quadro dei mezzi finanziari che si prevede di destinare per ciascuno degli anni considerati sia alla copertura di spese correnti che al finanziamento delle spese di investimento, con indicazione, per queste ultime, della capacita' di ricorso alle fonti di finanziamento.
3. Il bilancio pluriennale per la parte di spesa e' redatto per programmi, titoli, servizi ed interventi, ed indica per ciascuno l'ammontare delle spese correnti di gestione consolidate e di sviluppo, anche derivanti dall'attuazione degli investimenti, nonche' le spese di investimento ad esso destinate, distintamente per ognuno degli anni considerati.
4. Gli stanziamenti previsti nel bilancio pluriennale, che per il primo anno coincidono con quelli del bilancio annuale di competenza, hanno carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa, e sono aggiornati annualmente in sede di approvazione dei bilancio di previsione.
5. Con il regolamento di cui all'articolo 160 sono approvati i modelli relativi al bilancio pluriennale.”
Guardando con attenzione ai comma 2 e 4, ritengo in particolare per quanto concerne le spese di investimento che nella prima annualità del bilancio di previsione pluriennale devono essere inserite quelle opere che risultano in un qualche modo già finanziate o di previsto finanziamento da documenti paritetici (bilanci di previsione deliberati) di organi superiori vale a dire Regione e Provincia o altro Ente, altrimenti non avrebbe senso il dispositivo del comma 4 ove si legge che gli stanziamenti previsti hanno carattere autorizzatorio, nel senso che l’esecutivo (Giunta) il responsabile di settore e l’assessore al ramo possono dar corso immediatamente alle operazioni amministrative di competenza con deliberazioni e determine.
Ho avuto modo di attenzionarmi anche sull’art. 174 del TUEL che tratta della predisposizione ed approvazione dei bilanci e dei suoi allegati. In particolare nel leggere i commi 1 e 2 , ove si stabilisce che:
“1. Lo schema di bilancio annuale di previsione, la relazione previsionale e programmatica e lo schema di bilancio pluriennale sono predisposti dall’organo esecutivo e da questo presentati all’organo consiliare unitamente agli allegati ed alla relazione dell’organo di revisione.
2. Il regolamento di contabilita’, dell’ente prevede per tali adempimenti un congruo termine, nonche’ i termini entro i quali possono essere presentati da parte dei membri dell’organo consiliare emendamenti agli schemi di bilancio predisposti dall’organo esecutivo.”
Ho da osservare che tale operazione non è avvenuta.
Ho avuto lo schema di bilancio su espressa richiesta, dal responsabile del Servizio Finanziario, con una parte degli allegati, in via telematica il 12 marzo u.s. Non sono in possesso di molti allegati ed in modo particolare della relazione dell’organo revisore, di cui ho avuto modo di appurarne l’esistenza venerdi 27 marzo in sede di Commissione bilancio. Ho chiesto copia del documento al Presidente della Commissione che a malincuore me la ha negata invitandomi a girare la richiesta all’Ufficio Segreteria. Qui ritornano le polemiche su modi di fare, agire e funzioni delle commissioni e dei consiglieri. Desidero evidenziare e chiosare una solo una cosa, ho avuto l’onore, non per apparentamenti politici, e ci tengo a sottolinearlo, di far parte presso il Senato della Repubblica, di una equipe di consulenti della Commissione Parlamentare D’Inchiesta sulle cause dell’Inquinamento del Fiume Sarno. Per poter procedere e dare un compiuto contributo di competenza, ho avuto bisogno di consultare e venire in possesso di documenti prodotti da altri consulenti che mi avevano preceduto nella trattazione del ramo di competenza e di quelli che operavano in altri settori. Posso testimoniare che in quella sede non ho incontrato le difficoltà che incontro nell’esercizio delle competenze di consigliere comunale. Misteri di Capaccio ed interpretazioni di leggi e regolamenti che secondo me non appartengono alla maggioranza dei cittadini di Capaccio.
Continuando, in relazione al comma 2 non credo sia stata rispettata la tempistica per tali adempimenti fissata dal Regolamento di Contabilità. Documento questo da reistituire secondo quanto fissato dall’art. 152 del TUEL, purificando quello attualmente in vigore, consigliere Barlotti e consigliere Monzo dal vecchiume e dalle scorie di illegittimità, se consideriamo che detto Regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 27 del 28 maggio 1998 fa riferimento a disposizioni ed articoli abrogati dall’art. 274 del DLGS 267/2000. Sempre in ordine al comma 2 in merito agli emendamenti presentati dai membri dell’organo consiliare, qualche eccezione la farei al riguardo alla lettera n. 10224 del 13 marzo 2009 del Segretario Comunale., in particolare al 1° capoverso dove asserisce che il vigente T.U. prevede che le proposte definitive di bilancio devono essere depositate presso il Servizio Finanziario, a disposizione dei membri del Consiglio. Abbiamo visto che il comma 1 dell’art. 174 non dice esattamente questo, anzi.
Al 2° capoverso troviamo “I consiglieri possono presentare al Sindaco emendamenti alle previsioni di bilancio prima dell’approvazione in Consiglio Comunale” non mi pare che il 2° comma dell’art. 174 vincoli i consiglieri a presentare al Sindaco gli emendamenti, vincola soltanto i membri di questo consiglio a termini temporali dettati dal regolamento di contabilità.
Il comma 3 dell’art. 174 stabilisce che è il bilancio di previsione deliberato dal Consiglio Comunale a dover essere trasmesso dal Segretario Comunale all’organo regionale di controllo non quello deliberato dalla Giunta Comunale, come sembra di capire leggendo la deliberazione di giunta n. 55 del 5 marzo 2009.
Questi i motivi di carattere tecnico-amministrativo che mi vedono critico e contro l’approvazione di un documento che per me non ha i crismi del bilancio di previsione previsto dalla normativa vigente e di tutti i fatti consequenziali messi in atto.
Passando all’esame dei dati riferiti al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2009, troviamo in particolare che la gestione complessiva sia di entrata che di spesa ammonta per l’anno 2009 a €. 86.119.800,79 più del doppio di quella per l’anno 2008 di €. 42.534.894,29 prevista ed approvata da questo Consiglio Comunale con delibera n. 94 in data 27 dicembre 2007.
Dai documenti allegati siamo venuti a conoscenza che i cittadini contribuenti sono 12431 di cui meno della metà, per l’esattezza 6151, denunciano un reddito netto imponibile di €. 72.383.710,00 pari ad un reddito medio di €. 11.767,80 circa 3000 euro in meno di quello denunciato nel bilancio sociale del 2006. Il reddito complessivo assoggettato all’addizionale IRPEF è pari ad €. 95.614.310,00 per un gettito di €. 764.914,48 con un aggravio medio per i 6151 contribuenti di €. 125 circa. Mi viene da pensare, se tengo conto che la popolazione di Capaccio è formata da 3347 persone ultrasessantacinquenni, vale a dire pensionati sottoposti alla ritenuta alla fonte. Ribadisco in merito la mia avversità all’imposta, già manifestata nel corso dell’approvazione del decorso bilancio di previsione, ora più che mai, visti i dati sopra riportati, soprattutto se, come rilevato esistono 6280 evasori potenziali.
Si nota tra le entrate, l’aumento della TARSU che passa a €. 4.009.000 circa contro una spersa di circa €. 4.800.000 , un incremento di quasi €. 500.000 . Sarei curioso, a tal proposito di conoscere l’opinione in merito di quei 12 consiglieri comunali che hanno inteso mettere sotto lente il contratto SARIM fatto dall’amministrazione SICA e accettare “ tout court “ come se niente fosse l’aumento di circa il 20% del contratto con la stessa azienda.
Il bilancio, come da prassi si divide in due parti principali sia per quanto concerne le entrate che per quanto concerne le uscite.
Per la parte che concerne le entrate i primi tre titoli che afferiscono alle tasse ed imposte per €. 14.991.182,26 fanno da stretto riferimento alle spese correnti o di funzionamento previste per €. 14.652.819,43 nel senso che sono spese sopportate in modo diretto dai cittadini capaccesi.
All’uopo evidenzio che nel prossimo bilancio sociale, a dispetto delle normative che intimano più che invitare le amministrazioni locali a ridurre le spese per il personale, nonostante i maquillage delle assunzioni e delle prestazioni di somministrazione lavoro, la spesa media per il personale comunale passerà da €. 47.615,70 ad €. 50.054,29 .
Aleatorie, molto aleatorie e poco credibili sono le entrate previste al titolo 4 per oltre 58.000.000,00 di Euro , sarei curioso di conoscere le fonti documentate di tali finanziamenti, considerato che non risultavano nelle annualità previsionali degli anni scorsi.
Per le partite di giro dovute a servizi per conto terzi e prestiti poco da dire visto che sono alquanto consolidate.
Prima di concludere, nel richiamare la coscienza degli addetti ai lavori, desidero fare alcune riflessioni sulla relazione parere sul Bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2009 presentata dal Responsabile del Servizio Finanziario , della quale in gran parte condivido i contenuti e ringrazio l’estensore per aver fatto riferimento solo a dispositivi di legge e non di regolamento, atteso che come precedentemente detto è necessario ed impellente rifare.
Inoltre pur esistendo punti di divergenza sull’applicazione o senso di attuazione del dispositivo di cui all’art. 171 del TUEL, nell’invitarlo a rivedere la differenza delle Spese in c/capitale che risulta errata, riporto:
1. la preoccupazione circa l’aumento della deficienza di cassa costante di anno in anno, che attestano le anticipazioni annuali ai limiti massimi consentiti. Tale deficienza oltre alla mancata rimessa delle attribuzioni statali, regionali e provinciali nei tempi previsti è dovuto anche al mancato pagamento nella percentuale del 30% per me 39%(vds. Relazione allegata al consuntivo 2007) delle tasse e delle imposte da parte dei contribuenti, senza contare gli evasori. L’indisponibilità di cassa al momento viene fronteggiata con anticipazione da parte del Tesoriere per circa €. 3.400.000 attinti dai fondi a destinazione vincolata ( sottopasso ferroviario e risanamento area interessata dalla legge 220/1957);
2. la preoccupazione circa la situazione economica che si verrebbe a creare se in sede rendicontazione dell’esercizio finanziario 2008 nelle operazione di riaccertamento dei residui attivi fosse eliminato un consistente importo di dubbia o impossibile riscossione. (Qui c’è rischio che salta il banco, o aspettiamo un’altra amministrazione Sica da far durare poco e allo scioglimento del consiglio mettere tutto in pagamento palesando una uscita dal patto di stabilità causata per lo più da altre amministrazioni precedenti);
3. la denuncia, raccapricciante della mancata segnalazione da parte dei responsabili dei servizi affidatari di PEG di una analisi attenta dei residui attivi, la certezza che non saranno definite con esattezza le poste, attesa la impossibilità a reperire la relativa documentazione dai responsabili del servizio collocati in pensione o trasferiti ad altri servizi. (Cattiva tenuta dei documenti contabili e conseguenti riflessi negativi sulla relativa gestione);
4. l’appello accorato ad attivare iniziative necessarie atte a ripianare la notevole consistenza dell’esposizione debitoria e contenere per il futuro la spesa del contenzioso per limitare le difficoltà economico finanziarie dell’Ente;
5. la necessità impellente ed inevitabile di reperire entrate proprie straordinarie (tasse ed imposte comunali), poiché la normativa vigente non permette il ricorso all’indebitamento per spese diverse da quelle d’investimento nella considerazione che le risorse finanziarie attualmente disponibili permettono a stento di assicurare il pareggio economico.
Non posso approvare un bilancio di previsione a stento approvato dal responsabile finanziario dell’Ente.
Assenza più che pochezza di indirizzi e programmazione, aumento ingiustificato ed insufficiente visto l’andazzo delle spese correnti.
E’ stato fatto molto peggio dello scorso anno, questo è il mio severo giudizio politico in merito e confermo il mio voto contrario.
mercoledì 1 aprile 2009
Il bilancio del ... Basso Impero
Riporto integralmente l'intervento in Consiglio Comunale del consigliere Ragni.
L'abominio di questo bilancio è tale che due persone per bene, come i consiglieri Ragni e Longo, nonostante non si possano dire all'opposizione, non hanno potuto esimersi dall'esprimere un giudizio fortemente critico.
Naturalmente, inutile dirlo, gli emendamenti non sono stati accolti ...
ma queste sono cose normali nel ... BASSO IMPERO!
P.S.: a presto anche gli interventi, sempre sul bilancio, dei consiglieri Troncone e Longo.
L'abominio di questo bilancio è tale che due persone per bene, come i consiglieri Ragni e Longo, nonostante non si possano dire all'opposizione, non hanno potuto esimersi dall'esprimere un giudizio fortemente critico.
Mi auguravo che il bilancio preventivo dell’anno 2009, dopo il rodaggio doveroso ed il tributo pagato all'inesperienza da parte dei consiglieri più giovani, fosse un bilancio dalle vedute innovative, ancorché tempo di vacche magre, un bilancio nel quale fossero trasfusi tutti gli intendimenti del nuovo consiglio comunale, composto per larga parte da giovani consiglieri che, speravo, avessero voglia di dare una sterzata vigorosa al modo di gestire la cosa pubblica. Modo di gestire non legato alle solite vecchie logiche dalle quali poi scaturiva un altrettanto solito e vecchio bilancio. La cosa, purtroppo, anche questa volta si è verificata. Così è stato predisposto un bilancio tecnicamente quadrato anche se con qualche, secondo me, incongruenza, ma basato su entrate aleatorie ed uscite in molti casi sottostimate con il sotteso proposito, poi, di impinguare i relativi capitoli ( vedi Turismo ) appena possibile e se mai lo sarà. Tantissime spese senza controllo quali luce, telefono ecc. e tantissime quelle relative ai costi della politica. Spese lievitate in questi ultimi anni in maniera esponenziale anche per scelte fatte, prima dalla vecchia amministrazione comunale (molto criticate da diversi esponenti della vecchia opposizione che oggi siedono sui banchi di questo consiglio comunale) ma poi ampiamente sottoscritte da quella presente. Per spese della politica intendo tutte quelle somme investite e spese non nell’interesse dei cittadini.
Per scendere più nello specifico e nel dettaglio per quanto riguarda le entrate penso che le stesse siano state gonfiate sulla base di previsioni che, stante la situazione generale attuale, non dovrebbero essere tanto rosee. Si è incrementato il gettito ICI di circa 500.000 euro basandosi sui nuovi accertamenti (viste le numerose assunzioni fatte in tal senso) e dando per scontate le somme sostitutive che lo stato dovrebbe, e dico dovrebbe,
corrispondere ai comuni in cambio della soppressa imposta. I proventi contravvenzionali che già costituiscono una posta determinante per la sorte del bilancio comunale, sono stati incrementati ulteriormente fino a raggiungere la ragguardevole somma di 600.000 euro complessivi.
In modo analogo sono state sottostimate le uscite. Le spese riguardanti il turismo sono state più che dimezzate passando dai circa 200.000,00 euro vecchi agli 80.000,00 previsti. Le spese riguardanti le manutenzioni sono diminuite da 320.000,00 euro ad 80.000,00 euro, recuperando così ulteriori 400.000,00 euro circa. Come si intende poi impinguare in futuro questi capitoli (sarà obbligatorio farlo se si vogliono fare gli
spettacoli estivi e le manutenzioni ordinarie) non è dato sapere.
Certamente a colpi di variazioni successive spogliando così il Consiglio comunale del suo potere di programmazione e mettendolo davanti al fatto compiuto.
Inoltre, per giustificare la minore entrata relativa alle spese della raccolta rifiuti rispetto alle uscite, si è dedotta la spesa dello spazzamento la cui percentuale di deduzione è stata giustamente stabilita nel regolamento TARSU, come previsto dal D. Lgs 507/ 1993 art. 61 comma 3 bis. In sede di commissione ho chiesto
al responsabile del servizio di accertarsi che la deduzione effettuata
nel 2008 fosse legittima. Ma questa sarà materia di conto consuntivo.
Nessuna imposta è stata diminuita, l’addizionale Irpef è rimasta al massimo, la spesa per la raccolta rifiuti e per il sociale la stessa. Noi comprendiamo che probabilmente il solo modo per poter
portare a pareggio il bilancio era questo e cioè sovrastimare le entrate e sottostimare le spese attendendo tempi migliori. Sono stato amministratore e so bene come funziona, so anche quali conseguenze provoca la mancata approvazione del bilancio e quindi non mi stupisco.
Speravo solo in qualche scelta innovativa ed illuminata. Nemmeno questo. Ciononostante siamo disponibili a votare anche questo bilancio con tutte le sue contraddizioni se le nostre proposte verranno accolte o se ne saranno formulate di migliori. Abbiamo presentato la proposta di emendamenti che prevede dei tagli alle spese sulle quali riteniamo si possa fare economia e si debba fare qualche sacrificio, come hanno fatto ad esempio ultimamente l’amministrazione provinciale di Salerno ed il tanto bistrattato comune di Napoli il quale, fra le altre cose,
ha dimezzato le spese per consulenze esterne. I tagli da noi proposti riguardano il 20% delle spese sostenute per consumi telefonici ed elettrici dai quali si potrebbe avere un risparmio di circa 50.000,00 euro. Riguardano ancora i costi della politica (30% sulle spese per amministratori, consiglieri, consulenti ed organi di controllo) dai quali si potrebbe avere un risparmio di circa 200.000,00 euro.
Riguardano, infine, un piccolo taglio (7%) sulla società Paestum Servizi srl riconducibile quasi esclusivamente alla spesa dalla società stessa sostenuta per il pagamento alla società di somministrazione lavoro che costa attualmente circa 100.000,00 euro all’anno senza alcun reale vantaggio per l’Ente se non quello di potere scegliere i collaboratori senza fare ricorso all’evidenza pubblica.
Sulla società non possiamo esprimerci ulteriormente ma ci ripromettiamo di farlo appena in possesso dei bilanci sociali e, comunque, in sede di consuntivo.
Abbiamo pensato di utilizzare la somma così risparmiata nel seguente modo:
- L’impiego ulteriore di 7 vigili urbani per cinque mesi per garantire un controllo sul territorio durante il periodo estivo. Controllo che dovrebbe riguardare la fascia costiera contro atti di vandalismo, abbandono di rifiuti e controllo sulla raccolta differenziata (40.000,00 euro circa). Gli introiti derivanti da questa attività di controllo serviranno ad impinguare i capitoli relativi alle manutenzioni o al turismo.
- L’impiego ulteriore di 7 unità dediti esclusivamente alla pulizia delle spiagge e della pineta per cinque mesi. (40.000,00 euro)
- L’abolizione per le famiglie indigenti del canone per il pagamento del trasporto scolastico e della mensa. (40.000,00 euro circa )
- Contributo a tutti i possessori di social card che ne facciano richiesta sotto forma di buoni acquisto alimentari e farmaceutici ( 150.000,00 euro circa )
- Contributo di euro 100.000,00 (max 25.000 a persona ) ad abitanti del centro storico che vogliano ristrutturare la propria abitazione adibendola ad attività commerciale (stabilire la tipologia ) e che assicurino (stabilire le penali) l’assunzione di almeno una unità lavorativa per tre anni che non sia parente entro il quarto grado.
Queste sono soltanto alcune ipotesi che secondo noi potrebbero dare un po’ di vivacità ed un tocco di innovazione al bilancio e che servirebbero anche a dare un contributo a chi ne ha più bisogno ed anche a cercare di smuovere l’economia (anche se in piccola parte) del capoluogo attraverso piccoli incentivi, visto che in altri modi è difficile se non impossibile reperire fondi. Siamo comunque disponibili ad esaminare proposte diverse ma che vadano nella stessa direzione di economicità.
In caso contrario, e cioè di netta chiusura, preannunziamo di non essere disponibili a votare il bilancio.
Naturalmente, inutile dirlo, gli emendamenti non sono stati accolti ...
ma queste sono cose normali nel ... BASSO IMPERO!
P.S.: a presto anche gli interventi, sempre sul bilancio, dei consiglieri Troncone e Longo.
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